Senza dubbio queste due settimane di seminario, il Kinorenma e quello internazionale di aikido, rappresentano l'appuntamento più importante dell'anno accademico,
Oltre all'aspetto aikidoistico, è un momento fondante anche per l'assemblea che usualmente si tiene nella domenica che separa le due settimane di lavoro sul tatami, ovvero il momento associativo ove si mettono sul campo i risultati, i programmi, i progetti, le problematiche e le proposte dell'associazione, con il contributo di tutti noi.
Questo è il buon proposito che poi si scontra con la realtà umana di ogni stabile consorzio di persone.
Con i suoi pregi e difetti. Con le sue storture e le sue eccezionalità, con i suoi piccoli relativismi e con le sue grandi idee.
Foto: A. Dentale
E stasera voglio condividere questa esperienza, anche attraverso delle inedite fotografie, per permettere di essere più "partecipativo" anche chi non ha potuto esserci...
Il presidente Genovesi ha illustrato i risultati conseguiti dall'Associazione nell'ultimo anno: il numero di iscritti (5800 circa), i dojo attivi (230), il calendario dei seminari nazionali tenuti dalla Direzione Didattica nel prossimo anno accademico 2014-2015, e altro ancora... A seguire, il piano logistico del Cinquantennale dell'Aikikai d'Italia: i costi, le modalità di partecipazione, gli orari, e così via.
Ed infine, esaurite le comunicazioni e le formalità burocratiche, il momento "umano": le varie ed eventuali, dove di solito si "liberano le fiere nell'arena"... Con simpatia parlando!
Foto: A. Dentale
Tralascio volutamente questo aspetto, anche se so che molti di voi (io compreso!) sarebbero curiosi proprio e soprattutto di questo, ma la personalizzazione di molti interventi e posizioni lo rende suscettibile di "scambi" infiniti, non basterebbe questo articolo per contenerli!
Vorrei solo evidenziare il lavoro che gli organi statutari e logistici della nostra associazione svolgono a nostro beneficio: il presidente, la segreteria, i Revisori dei conti, il Consiglio, la Direzione Didattica e i consulenti esterni. Qualunque sia la posizioni di ogni singolo associato... un grazie al loro lavoro che ci permette - a ognuno di noi - di concentrarci sulla pratica. E di diffondere l'aikido, di permettere alla nostra struttura di funzionare e di crescere.
E da domani, al "via" del maestro Tada, si scatenino gli animi e i corpi!...
Anche quest'anno, armato di carta, penna e calamaio digitali, provo l'irresistibile volontà di condividere con i miei compagni di pratica e del gruppo Facebook l'esperienza del seminario di La Spezia.
Quest'anno tocca alla sessione settimanale dell'internazionale di aikido... tanto per non fare torto a nessuno (nel 2013 la cronaca si era occupata del seminario Kinorenma).
E' un evento atteso tutto l'anno, programmato mesi e mesi prima, anche attraverso l'accettazione di grandi sacrifici personali, di lavoro, economici e familiari e già questo rende molti partecipanti degni di ogni lode!
Esserci ripaga tutti quanti. Non appena scattano le 10,00, ora d'inizio della prima lezione, i sacrifici compiuti assumono dei contorni sempre più sfumati...
Il maestro Tada appare all'orizzonte del tatami con il suo tipico incedere da samurai. Determinato, il passo sicuro, la schiena dritta, lo sguardo deciso... uno che se l'avessi incrociato per un sentiero nelle campagne giapponesi, gli avresti ceduto il passo, pur di evitare lo scontro.
Certo del suo esito...
La lezione parte come al solito...
Respirazione, kokyu-ho, esercizi di contrazione e rilassamento del corpo, insieme a tante fondamentali nozioni ed insegnamenti del maestro sia in sottofondo che in modalità diretta.
Si inizia quindi la parte tecnica... dopo alcune tecniche di kokyunage, il maestro Tada ci illumina con alcune serie di tecniche in katateryotedori (iriminage, ikkyo, nikyo, kotegaeshi, shihonage, sankyo) nelle forme jodan e gedan...
Proviamo, ma veramente proviamo, a ripetere quello che abbiamo visto e alcuni tentativi, compreso ovviamente il mio, vengono mortificati dallo spessore dell'insegnamento di quest'uomo! La sua velocità d'esecuzione (che non è una scusante...), la sua perfezione tecnica, alcune varianti viste raramente (ma neanche questa è una scusante...) nelle nostre carriere aikidoistike, questa combinazione fa infrangere i nostri sogni di gloria di futuri - ma anche attuali - perfetti aikidoka e/o maestri di qualcosa, nel frangiflutti che il maestro Tada è continuamente capace di metterci di fronte.
Ma, come più volte ho detto, non vorrei soffermarmi troppo sull'aspetto tecnico dei seminari, sia per la mia limitatezza che per timore di offendere la sensibilità di qualcuno, che magari è arrivato già ai vertici della piramide. Vado oltre e a braccio... Alcune considerazioni "umane" e di sensazione, che magari nei prossimi giorni approfondiremo insieme...
Più volte, e ormai dai suoi 50 anni di insegnamento, il maestro Tada ci rammenta che durante la pratica dobbiamo mantenere un atteggiamento di concentrazione ai massimi livelli, dal momento nel quale saliamo sul tatami sino alla fine della lezione, saluto compreso.
La concentrazione non consiste nella "perfetta" esecuzione della tecnica - non solo - ma essenzialmente nel mantenere uno stato mentale focalizzato sul "qui ed ora", in uno spirito quieto e in una mente trasparente, calma. Concentrazione sulle parole del maestro, sul suo insegnamento, su quello che ci sta trasmettendo qui ed ora, per poi assimilarlo e ripeterlo come bagaglio personale nel corso della nostra pratica futura...
Spesso, come evidenziato dallo stesso maestro, molti praticanti hanno la "caratteristica" di non essere proprietari di quella capacità di concentrazione ed attenzione che l'insegnante richiede, adottando atteggiamenti distanti se non contrari.
Qualcuno, sia durante le spiegazioni del maestro Tada che durante la pratica, invece si guarda insistentemente intorno, alla ricerca dell'arca di Noè, con uno sguardo assente o nelle direzioni "sbagliate", con occhio vitreo o spiritato, o in altri modi ancora....
Oggi il maestro è ritornato più volte su questo punto, ma forse alcuni richiami "esteriori" o "interiori" sono più forti dello scopo della nostra pratica, del nostro sforzo e sacrificio di essere qui, oggi, su questo tatami. Torneremo sull'argomento... tranquilli!
Il pomeriggio è "filato" tranquillo con la prima lezione di bokken, con l'esecuzione delle tre forme shihonage di spada, precedute da alcuni esercizi fondamentali sull'uso del bokken, come portare alcuni colpi-base ed eseguire le varie modalità di parata. La loro basilarità e importanza, come descritta dal maestro Tada, è stata "tagliente"... La spada dell'aikido racchiude veramente l'essenzialità e l'efficacia di questo "strumento", anche rispetto ad altre discipline tradizionali di scherma giapponese. Ma questo è un tema veramente troppo alto, che lascio a chi dico io...
Anche nel corso del pomeriggio, il maestro Tada è stato prodigo di insegnamenti verbali, soprattutto sulla "fusione" tra il nostro corpo e la spada che impugniamo [o che impugniamo solo idealmente]. Impariamo ad utilizzare bene la nostra mente e il nostro corpo, sia nella pratica dell'aikido che al di fuori di essa. Ed è questo poi l'obiettivo cui tutti dobbiamo tendere, nelle intenzioni di o sensei...
Senza dimenticare, infine, la mia frase preferita tra quelle che costituiscono l'arsenale del maestro Tada: trattare il nostro corpo, ma anche quello del nostro uke, come un prezioso strumento, come ad esempio un violino Stradivari.
Ed a questo proposito, mentre vi scrivo, ascolto un concerto live di David Gilmour alla Royal Albert Hall; e per come suona 'sta benedetta chitarra non riesco ad non immaginarlo al pari del maestro Tada.
A domani....
Secondo giorno: martedì
Amici miei (spero i più...) oggi è stata una giornata formidabile! Vi racconterò poche cose, esaudendo il desiderio dei più sensibili alle fratture di scatole che vi propongo da un pò di tempo...
Oggi il maestro Tada ha ripulito le nostre labili menti con una raffica di tecniche "madri": il piatto forte era shomen, nelle salse iriminage, ikkyo, nikyo, kotegaeshi, shihonage, sankyo, yonkyo, gokkyo.
E direi che già così la mattinata è passata, tra un rullo di tamburi (.. tutte le volte che il maestro ha proiettato "il signor Travaglini" sul tatami) e uno squillar di trombe (gli annunci vari fatti dal presidente).
Il pomeriggio è stato improntato, anche questo come ieri, all'uso del bokken, praticamente con lo stesso programma di ieri... parate, attacchi, due forme per allenamento da attacco shomen, e proprio qui è venuta la sorpresa...
Il Grande Vecchio oggi, già dalla mattinata, dava segni di insolita goliardia e facilità nella battuta, ma sempre molto controllata e delicata... con quel suo ineffabile e splendido sorriso.
Ma nel pomeriggio, nel corso delle spiegazioni sull'uso del bokken e della spada (vera), ha esordito con un paio di "uscite" che hanno lasciato quasi tutti a bocca aperta, e i più anziani di pratica basiti ma comunque piegati dalle risate...
Allora, allenamento con uke il maestro Zucco (per inciso, membro della Direzione Didattica, 7° dan)... nello spiegare la decisione e la precisione nell'entrare nel "campo" dell'opponente dopo aver parato e/o evitato il suo shomen col bokuto, ha praticamente esordito con "... dopo il colpo, il signor Zucco diventa una zucca... pat!... diviso in due..."
E anche lui scoppia a ridere!!
Ora, per una persona "normale" e mediamente sciocca come il sottoscritto, nonché per tanta gente che frequento, questa battuta (soprattutto a Roma...) sarebbe oggetto a sua volta di feroci e sagaci contro-battute, da far arrossire chiunque (le famose kaeshibattute) e pochi la troverebbero "insolita"...
Ma per chi conosce bene il maestro Tada, la sua educazione, impostazione marziale, formazione spirituale, ecc...ecc... il tenore di questa "uscita" ha lasciato "piacevolmente" sorpresa la platea!
L'altra battuta, considerato l'ora tarda, non me la ricordo e invito i presenti ad aiutarmi... ma vi assicuro che era dello stesso tenore...
Sono una miriade le occasioni nelle quali il maestro ci fa sorridere con i suoi ammiccamenti e le sue piccole "uscite" scherzose, ma tutti abbiamo constatato che oggi era particolarmente "lanciato" su questo fronte... e il fatto ci ha aperto ancora di più i cuori e, perchè no, le menti.
Si può essere precisi, preparati, professionali, marziali senza però perdere l'ironia e la semplicità delle cose leggere!
Ecco, questo è uno dei sensi e dei significati più alti e solidi che il maestro Tada ci potesse trasmettere oggi... anche un uomo come la sua caratura e il suo spessore esce volentieri dal "ruolo", diffondendo vera armonia.
Anche questo è Aikido...
Terzo giorno: mercoledì
Siamo a metà dell'opera...
Passati tre giorni, la spossatezza comincia a fare capolino, soprattutto per chi ha partecipato alla settimana del Kinorenma.
La fatica e l'impegno fisico, fondamentalmente, non sono eccessivi se consideriamo che stiamo parlando di due ore la mattina e due ore il pomeriggio, intervallati da una lunga "pausa pranzo".
Forse ognuno di noi porta nel suo zaino altri tipi di spossatezze pregresse e/o recondite e questo tipo di stage le potrebbe far emergere...e boom!
Ma tutta la stanchezza e il senso di inadeguatezza che possiamo provare in queste due settimane di stage dovrebbero volatilizzarsi osservando il nostro insegnante e facendo due considerazioni "banali": quanti anni ha il maestro Tada?
Pur relativizzando la sua preparazione alla nostra, è possibile non mettere in campo un'energia che sia almeno una milionesima parte delle sue?
La risposta non può che essere positiva, quindi domani mattina, a qualsiasi ora e in qualsiasi condizioni psico-fisiche ci alzeremo, zitti tutti, e ci vediamo sul tatami!
Breve carrellata della giornata: mattinata trascorsa all'insegna dello yokomenuchi, con carrellata di ikkyo, nikyo, kotegaeshi, shihonage, sankyo ed altre varianti, richieste in modo molto preciso dal maestro Tada, che hanno messo a dura prova i nervi dei soliti ignoti (o presunti tali...) che pensano invece di eseguire le tecniche che fanno nei loro dojo, o chissà dove, dimenticando di partecipare ad uno seminario diretto da un 9° dan Aikikai, Hombu Dojo shihan, discepolo di o sensei, di stirpe samurai, dottore in legge, persona sopra la media, ecc...
E che in più pensano che lui non se ne accorga...Birichini!!!
E invece il Nostro ha l'occhio lungo, e pure l'ottimo zoom della sua fidata videocamera, e prontamente correggeva i nostri banali errori (o dimenticanze)
Ma di questo se ne riparlerà, non temete... trematevi addosso!
Il pomeriggio è stato finalizzato all'apprendimento dell'uso del jo!
Sorpresi? Nooo.
Perchè ormai sono quasi 40 anni che il maestro Tada cerca di inculcarci un uso corretto di questo benedetto strumento ligneo, di sezione circolare e lungo 128 cm, che in altri tempi era una vera e propria arma; ma che qualcuno oggi si ostina a trattare come il manico di un mocho vileda... me compreso, ovviamente. Mea culpa!
L'invito che noi principianti facciamo a qualcuno tra i gradi più avanzati è di non trattarlo anche loro come il manico di una scopa, perchè non è questo l'esempio che vogliamo seguire, agitandolo anche in maniera stanca e svogliata.
Il succo della vicenda, è un sonoro "cazziatone" (scusate, ho solo la licenza serale delle elementari...) che il Nostro ha mitragliato sulla massa, ricordando che è da decenni che cerca di farci imparare l'uso corretto del jo e soprattutto... il fatidico movimento 1 base!!!!
E' difficile leggere nelle parole di un insegnante come il maestro Tada (9° dan, Aikikai so Hombu shihan, dottore ecc.) un rammarico tale da non farlo dormire la notte.
Ma mi piace comunque pensarlo: mi fa sentire più voluto bene!
Il suo riferimento temporale, tra l'altro, è stato molto preciso riferendosi alle numerose ore di lavoro con il jo trascorse al Centro Tecnico di Coverciano, dove si sono svolti per 25 anni seminari come quello odierno, mentre alla fine, tirando le somme: "Qualcuno non ha capito niente... qualcuno ha fatto bene".
Il pistolotto che vi ho tirato non vuole certamente venire da una mezza calzetta come me: vi riporto, in sintesi e in serena ironia, le espressioni che il maestro ha utilizzato in questi giorni...
Quindi se vi sentite offesi o disturbati nel vostro amor proprio di aikidoka, sapete dove andare a protestare...
La morale, compagni di pratica, è di lisciare il jo con della seta di ottima qualità, oliare le nostre articolazioni e dare un pò di soddisfazione al nostro Maestro che da 50 anni, da compiere e celebrare nel prossimo ed imminente novembre, si impegna anima e corpo per trasmetterci l'enorme tesoro che ha accumulato!
Forza!!!
Foto: A. Dentale
Quarto giorno: giovedì
Ok, sono in stanza...
Il più è fatto!
Iniziamo dalla fine della giornata...
Stasera si è svolta la tradizionale cena sociale, che gentilmente offre il maestro° Tada sia nella settimana del Kinorenma che in quella dell'internazionale di Aikido. Si tratta di un evento particolare, che ogni anno assume forme e sembianze diverse, a seconda dei partecipanti e dell'umore di tutti.
Quest'anno, per vari motivi, la cena è partita un pò in sordina, molti i timidi sia uomini che donne, pochi ma vivaci gli "scatenati". Il primo della lista è stato il fantastico maestro Costabloz, che a dispetto del suo ruolo, ha imbracciato la chitarra elettrica e gestito la consolle, animando pochi pochi la serata. A seguire le voci e i corpi di tanti partecipanti, che con balli e canti hanno intrattenuto e fatto veramente divertire tutti noi...
Foto: A. Dentale
Un like grandissimo alle ragazze giapponesi, che hanno inscenato uno splendido balletto ispirato alla pratica dell'aikido...formidabile!!
Il maestro Tada, nella sua imperscrutabile leggerezza e trasparenza, ha apprezzato la festa, partecipando con stupendi sorrisoni alternati a sguardi di vero divertito stupore di quanto i "suoi" allievi dell'Aikikai d'Italia fossero dei folli frikettoni...!!!
Cibo e alcool (ma anche acqua, per i più penitenti...) sono stati i co-protagonisti della serata. Per questo ho esordito annunciando di essere arrivato nonostante tutto in stanza! Difatti non ero tra i penitenti...
Comunque, con la poca lucidità rimastami, è il momento di farvi partecipi del momento di intesa umanità al quale abbiamo assistito oggi, sbocciata dalle parole del maestro Tada.
Iniziamo con le note tecniche: mattinata all'insegna degli attacchi jodantsuki e chudantsuki, con tecniche iriminage, ikkyo, kotegaeshi...
Tecnicamente tra le più impegnative, anche perchè il maestro ha richiesto di eseguirle insieme sia in modalità jodan che chudan; quindi tra la maggior parte dei principianti (ma anche tra i gradini alti) i tentativi di esecuzione di colpi non telecomandati hanno evidenziato l'assoluta inaffidabilità di queste tecniche in caso di risse al bar sotto casa...
Ed eccoci all'evento della giornata. Nel corso delle rituali spiegazioni per chiarirci le idee in questa ancora misteriosa disciplina marziale, il maetro Tada ha pronunciato la parola magica, il concetto principe che guida molte delle azioni degli esseri umani (o non le guida, purtroppo...): amore.
Parlando del concetto di relativo ed assoluto nei principi delle tecniche, ha spiegato come il movimento debba nascere non da un principio di contrapposizione, di calcolo corporeo, di mera esecuzione fisico/ginnica ma da un riflesso spontaneo nell'eseguire un movimento dettato dalla consapevolezza istintiva, dalla fusione con lo spirito universale per il quale se alzo il braccio qui e ora il colpo non potrà raggiungermi... Con mente trasparente eseguo il gesto. Qualsiasi cosa accada...
Perdonate se non riesco a portare tali concetti alla mia portata, troppo umana, ma sono sicuro che chi c'era sul tatami potrà comprendere il mio sforzo. In tale discorso, il maestro Tada ha esemplificato i concetti di amore e aiuto. Nel momento che penso di amare una persona, già lo sto facendo; il gesto materiale verrà dopo, ma costituirà la parte relativa del sentimento di Amore: quella materiale e fisica. Dentro di me, devo avere già il concetto spirituale di Amore,e il solo sentirlo proiettato verso un mio simile fa sì che questo amore prenderà poi le forme materiali e diverrà visibile. Così come il concetto di Aiuto. Sento dentro di me il sentimento di aiutare un compagno/a e già il pensiero assoluto è sufficiente per essere in armonia con lui e con l'universo intero. Ovviamente, non parliamo di amore terreno/fisico, quello come detto è relativo, ma di amore universale...
Molti dei praticanti che seguono il maestro da tanti anni sono rimasti basiti da queste esternazioni, molto rare per la sua personalità esteriore... ma che certamente fanno parte del tesoro interiore del nostro maestro! E alcune donne hanno dato fondo ai fazzolettini...
Il pomeriggio è trascorso "tranquillo" con la pratica di jo, nelle linee generali e nelle forme base, 1a e 1b e 2.
Nonostante l'affollamento, tutti i crani e gli occhi sono rimasti indenni!!
Ci vediamo domani mattina.
In forma!!!
Quinto giorno: venerdì
Be', che dire... a quest'ora poco!
I ricordi ormai si accavallano, le sensazioni sono nebulose. Non per la loro inafferrabilità ma - anzi - per il loro numero e consistenza che le fanno scomparire l'una dietro l'altra, come se giocassero a nascondino tra loro. Birichine!
Dopo cinque giorni di parole e azioni del maestro Tada riordinarle nella mia testa, dentro la quale abitano in subaffitto due neuroni sfigati e con poche idee, è un sacrificio enorme.
A quest'ora, poi, anche loro dormono...
Oggi forse abbiamo toccato il massimo delle presenze e sul tatami si notava... lo spazio pro-capite si era notevolmente ridotto.
Riscaldamento della mattina a cura del maestro Zucco, con esercizi mutuati dallo yoga e integrati con i grandi classici dell'aikido.
Il maestro Tada entra in aula con il suo solito incedere elegante e marziale.
Saluto, piccolo mantra iniziale, giuramento della giornata, e via...
Oggi sul "menu" c'era una bella porzione di katadori-menuchi, servita in ikkyo, kotegaeshi, shihonage e iriminage, con delle sotto-portate di varianti personalizzate da servire nei dojo e/o come da programma d'esame.
Nulla di particolarmente difficile, e detto da me è tutto dire.
Ma siamo comunque riusciti a eseguirle in modalità diverse da quelle mostrate dal maestro...
Per ogni ordine di grado, è stata mostrata una variante... eccezionale!
Ma pochi hanno imbroccato quelle rivelatici dal Sommo.
Direi che ormai stiamo diventando quasi noiosi nella nostra coazione a ripetere (segnatevela questa, perchè poi la dimentico) e gli interventi del maestro Tada stanno diventando imbarazzanti. La sua pazienza sfiora la patologia...
Comunque, meno male che di tanto in tanto il sensei alleggeriva la pillola della nostra limitatezza, con delle splendide storie sulla sua vita aikidoistica e personale, costellata di aneddoti di vita giapponese.
Quest'uomo comunica l'ineffabile concezione di conoscere miliardi di cose incentrate - ovviamente - sulla vita sociale, marziale e tradizionale del Giappone.
Dalle varie scuole di spada alle filosofie orientali; dall'allenamento quotidiano nel dojo di o sensei a vari episodi storici sulle battaglie di grandi condottieri e samurai vari... è un piacere ascoltarlo!
Chissà se ai nipotini, davanti al camino nei freddi inverni giapponesi, racconterà le stesse storie...
Pausa pranzo...
Si ricomincia nel pomeriggio con l'allenamento di jo.
Oltre ai movimenti di base, anche in questo caso numerosi aneddoti e indicazioni sul suo uso in combattimento, nel confronto con una spada...
Parole intervallate da dimostrazioni pratiche, con l'uke estratto dal gruppo il quale deve subire pazientemente l'esecuzione di tecniche nelle quali il jo si muove alla velocità della luce, lasciando dietro se soltanto una scia colorata per vederlo rimaterializzarsi a pochi millimetri dalla sua testa... bloccato con una precisione e decisione impressionanti.
Va bene, quest'uomo avrà pure studiato tutta la vita arti marziali e aikido, oltre a tutto il resto, ma con i suoi 84 anni ci costringe a chiderci perchè la natura debba essere così iniqua con il resto dell'umanità.
Dovremmo sempre sorprenderci per questo, ogni volta che vediamo simili maestri: che ci servano da sprone per andare avanti nella nostra pratica, senza paure - relative o assolute - senza esitazioni e pigrizie mentali e fisiche. Con mente trasparente...
Detto questo vado a letto, perchè già da sveglio non garantisco assolutamente una tale precisione e decisione con il jo, ma nemmeno a mani nude; tantomeno con la tastiera ed i pensieri.
Figuriamoci assonnato...
Sesto giorno: sabato
Tempus fugit...
Ieri è già oggi. Passata la mezzanotte possiamo considerare come ormai trascorsa la settimana dello stage internazionale d'aikido a La Spezia.
E per abusare dei luoghi comuni, diciamo pure che le cose belle passano in fretta. E questa settimana è stata maledettamente breve!
Siamo quasi tutti a casa, le valigie e gli zaini disfatti, i keigogi in lavatrice, le eventuali hakama appese ad asciugarsi dal sudore versato.
Le armi in un angolo in attesa della prossima lezione di aikido, magari a settembre; di nuovo con i movimenti di jo base, 1A e 1B...
Il fisico è magari un pò spossato, provato dalle ultime due ore di lezione ma anche dal viaggio di ritorno...
Nella mente, come una nuvola che passa davanti al sole, scorrono all'improvviso le parole del maestro Tada.
Un flash ogni tanto, un balenare di pensieri e sensazioni che ci riportano a questa settimana - due settimane per alcuni - trascorsa all'ombra di un grande uomo e maestro...
Il pensiero è un potentissimo strumento, per la maggior parte di noi incontrollabile, che ci suggerisce le cose più belle quanto quelle più terribili.
E la nuvola, carica delle parole del maestro Tada, come le nuvole di questi giorni a La Spezia, arriva all'improvviso e scarica dentro di noi pensieri scroscianti...
Ogni singola goccia è formata dai concetti di Amore Universale, mente trasparente; assenza di pensiero, mente-cuore; armonia, intelligenza dell'Universo, dhyana, satori, eccetera.
Sino a bagnarci completamente l'animo! E volentieri, adesso, staremo senza ombrello...
Questa mattina il maestro ha illustrato tecniche di ryo katatetori ushirowaza, anche in modalità futaridori, finalizzate a kotegaeshi, shihonage, kokyunage e iriminage.
Ha parlato di anticipo sul tempo d'attacco, di uscite in più direzioni, del ridursi a una palla che ruota, senza resistenza, condizionando il movimento di uke...
Tutti atteggiamenti che possiamo applicare non solo sul tatami, ma anche (... e - direbbe il maestro - soprattutto) fuori dal tatami e dal dojo, ovvero nei nostri ambienti quotidiani: ufficio, casa, amici, condominio, coppia, scuola, ecc.
Ma queste sono scelte personali, intanto cerchiamo di applicare le tecniche correttamente e per come le insegna lui!
Gli ultimi minuti di lezione, quasi a volerci congelare nella mente tutto questo, ha chiamato i movimenti dl "Jooooo Aikikai d'Italia!".
Ovvero come sempre l'1 base, poi 1A e 1B, e negli ultimi secondi ci ha sollazzato con il movimento jo numero 2. Lasciandoci un piacevolissimo ricordo di confusione mentale! Amabilmente sadico...
Dopo la lezione, sessioni di esami dal 3° kyu al 4° dan, con gli esiti tutti positivi e una manciata di 5°-6° gradi dan. Complimenti a tutti!!
Sulla questione esame, non basterebbe tutto il data-base di Facebook per scriverne, ma non è questa la sede adatta, per ora, né sono io l'esperto adatto. Al massimo, un'opinionista. Ma qualcuno abboccherà all'amo. Sicuramente!
Come ha detto il presidente Genovesi al momento dei saluti finali, facciamo sì che l'insegnamento di questo grande maestro non vada perduto, magari nelle spiagge estive o nei boschi di montagna, ma che si possa custodire nei nostri animi e nei nostri corpi, portarlo ed applicarlo nei rispettivi dojo, sino al raggiungimento della completa assimilazione.
Quindi saremo ancora qui a leggerci, tra 18-20 anni!!
Che bello...
Grazie, Maestro.
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Foto di Paolo Bottoni